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God of War 2018 – L’epico ritorno del guerriero Kratos per PS4

God of War 2018 – L’epico ritorno del guerriero Kratos disponibile per PS4 dal 20 aprile 2018

God of War sarà l’ottavo capitolo della serie God of War, e sequel di God of War III. L’uscita del gioco è prevista per il 20 aprile 2018. Sviluppato da SIE Santa Monica Studio e pubblicato dalla Sony Interactive Entertainment per PlayStation 4, il gioco subisce un lieve reboot per il franchise e porta la serie nel mondo della mitologia norrena (tutti i giochi precedenti si basavano sulla mitologia greca). Il protagonista della serie, Kratos, tornerà come personaggio principale, e ora ha un figlio di nome Atreus. Kratos funge da mentore e protettore per suo figlio, e deve dominare la rabbia che lo ha spinto per molti anni.

God of War 4 – L’ottavo capitolo

Descritto come una “rivisitazione” per la serie, il gameplay è stato completamente ricostruito, con un importante cambiamento in quanto Kratos non utilizza più sue doppie lame incatenate. Egli invece usa un’ascia da battaglia magica chiamata l’ascia del Leviatano. Un altro cambiamento significativo è la telecamera. Il gioco utilizza una telecamera libera sopra le spalle in contrasto con la telecamera cinematografica fissa vista nelle precedenti iterazioni. Ci saranno anche elementi simili a giochi di ruolo e il figlio di Kratos, Atreus in grado di fornire assistenza durante il gioco. Un breve gioco testuale chiamato God of War: A Call from the Wilds è stato pubblicato il 1º febbraio 2018 attraverso Facebook Messenger e segue Atreus nella sua prima avventura in terra selvaggia norrena.

Niente numeri, niente sottotitoli, solo God of War. Il nuovo capitolo dell’amatissima saga action in esclusiva per Playstation mette in chiaro fin dal titolo di rappresentare un nuovo inizio per il protagonista Kratos, al debutto su PS4. Sono passati infatti ben cinque anni dall’uscita di God of War: Ascension per PS3, durante i quali i Santa Monica Studio hanno dato fondo a tutta la loro vena artistica e alle loro abilità tecniche per portare su schermo un protagonista invecchiato e più sfaccettato che mai ma sopratutto un gioco più evoluto rispetto ai predecessori sotto il profilo della narrazione, del combattimento e dell’esplorazione.

Quando nel 2005 God of War investì con la sua carica di adrenalina i possessori di Playstation 2 li mise di fronte a un vero antieroe, a un gameplay frenetico e brutale e a sequenze animate interattive tanto spettacolari quanto coinvolgenti (Quick Time Events), tutti elementi che portarono nel genere una ventata di aria fresca introducendo tematiche adulte in un contesto di puro intrattenimento.

I capitoli successivi, pur affinando gli elementi cardine del capostipite, ne cementarono il tono generale e lo stile rimasto così immutato per oltre 13 anni. Un tempo molto lungo che aveva portato Kratos e la sua avventura nella mitologia Greca a un’inevitabile conclusione come dichiarato da Shannon Studs capo dei Santa Monica Studio, il quale prima di dare vita a un nuovo capitilo doveva capire come far evolvere il protagonista da semplice sterminatore di divinità in qualcosa di più sfaccettato.

Atreus, degno figlio di un grande guerriero

Cuore del gioco è infatti il sistema di combattimento, cambiato sotto moltissimi aspetti a partire dall’abbandono delle fidate Lame del Caos per abbracciare l’altrettanto iconica ascia del Leviatano e per la presenza al fianco di Kratos durante ogni battaglia del figlio Atreus, il quale ricopre un ruolo fondamentale come elemento di supporto in grado di allontanarsi autonomamente dallo scontro e colpire i nemici con le frecce oppure di bersagliare un mostro specifico mediante il comando diretto che il giocatore gli può impartire tramite il tasto Quadrato del DualShock 4.

Quando e come usare l’attacco focalizzato di Atreus risulta fondamentale per uscire vittoriosi da qualsiasi scontro poiché le frecce del figlio di Kratos non servono per ferire o uccidere direttamente i nemici quanto più per stordirli, così da consentire poi al protagonista di intervenire e decidere se sferrare un colpo mortale al mostro reso inerme da Atreus o usare il corpo dell’avversario come arma contro gli altri nemici.

Atreus non è però invincibile e va utilizzato con accortezza, cercando di non farlo focalizzare su un numero eccessivo di nemici, i quali possono metterlo fuori gioco obbligandoci così a continuare la battaglia senza il suo prezioso aiuto. L’importanza del ragazzino all’interno del gameplay è poi rafforzata dalla possibilità di migliorarne le abilità.

Al centro dell’azione di God of War 4

Se tutte le novità descritte sin qui possono essere apprezzate solo giocando in prima persona il nuovo God of War, le foto e i video che hanno accompagnato l’uscita del gioco riescono a restituire (seppur parzialmente) la magnificenza grafica del titolo dei Santa Monica Studio. Un impatto visivo reso ancora più unico grazie a due ulteriori innovazioni introdotte dagli sviluppatori e legate alla telecamera. La visuale di gioco infatti è ora posizionata sopra la spalla di Kratos (OTS – Over the Shoulder) e influenza ogni elemento del titolo, dal combattimento alla narrazione tramite le sequenze animate realizzate con il motore del gioco.

Questo tipo di inquadratura è stata scelta poiché offre un maggiore coinvolgimento e amplifica il senso di partecipazione del giocatore, elementi che vengono ulteriormente accresciuti dall’assenza di stacchi della telecamera, la quale passa senza interruzioni da una scena animata a un combattimento e poi a un dialogo, facendo sì che il giocatore si senta lì al fianco di Kratos, pronto a vivere insieme a lui l’incredibile avventura che lo attende.

“Questo gioco è dedicato a Kratos che insegna a suo figlio come essere un dio, e a suo figlio che insegna a Kratos come essere di nuovo umano”.

Per info e new: il sito ufficiale di God of War

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