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Come prevenire il cyberbullismo usando l’intelligenza artificiale

Come prevenire il cyberbullismo usando l’intelligenza artificiale: al via in Trentino il pregetto europeo “CREEP”

Il cyberbullismo, ossia l’aggressione sistematica e ripetuta effettuata nel web attraverso strumenti elettronici, è un fenomeno in crescente ascesa….

Secondo gli ultimi dati Istat il 5.9% dei giovani fra gli 11 e i 17 anni è stato vittima di cyberbullismo per una o più volte al mese. La percentuale sale addirittura al 22.3% se consideriamo anche chi subisce aggressioni qualche volta all’anno. Inoltre, l’indagine mostra come bullismo e cyberbullismo siano fenomeni parzialmente collegati: l’88% delle vittime di cyberbullismo dichiara di esser stato vittima di bullismo tradizionale.

CREEP è un’attività di innovazione promossa e finanziata da EIT Digital, organizzazione che promuove la trasformazione digitale a livello europeo. Il progetto è coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento, e si propone di sviluppare tecnologie e soluzioni avanzate di intelligenza artificiale per l’individuazione precoce e la prevenzione degli effetti del cyberbullismo tramite il monitoraggio dei social media e l’adozione di tecnologie motivazionali (chatbot).

La sperimentazione ha già mosso i primi passi in alcune scuole medie di Trento, con l’obiettivo di allargarne nei prossimi anni il raggio di azione a livello nazionale ed europeo.

Cosa è il progetto CREEP – Cyberbulling Effects Prevention

CREEP si rivolge ai giovani, agli insegnanti, ma anche ai genitori e ai referenti educativi e sanitari che agiscono a livello locale e nazionale per prevenire e contrastare questo fenomeno.

Le soluzioni che si stanno sviluppando nell’ambito di CREEP e che sono già in fase sperimentale in alcune scuole medie trentine prevedono in particolare due strumenti:

  • Un software di analisi semantica che aiuta ad analizzare i profili social (in particolare Instagram) grazie all’intelligenza artificiale, monitora le interazioni potenzialmente più critiche e individua la caratteristiche dei profili ritenuti più a rischio.
  • Un chatbot, cioè uno strumento di messaggistica che sarà integrato con le APP già in uso, che grazie alla sua capacità di porre domande alla potenziale “vittima” di cyberbullismo potrà fornire in maniera automatica un primo supporto per capire come comportarsi e chi poter contattare in casi effettivamente a rischio.

“Ci sono molti player sul mercato, ma nessuno di essi ha messo a punto qualcosa di paragonabile a quello su cui stiamo lavorando noi. Stiamo creando uno strumento che comprende sia la diagnosi precoce delle molestie online, tramite il monitoraggio delle conversazioni sui social media, sia un chatbot, un assistente virtuale dotato di intelligenza artificiale che fornisce consigli ai teenager su come comportarsi – spiega Enrico Maria Piras, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler e coordinatore del progetto”.

Nata all’interno del portfolio 2018 delle attività di innovazione per il Digital Wellbeing di EIT Digital, l’iniziativa CREEP (Cyberbulling Effects Prevention) è guidata dall’Unità di ricerca e-Health del centro ICT della Fondazione Bruno Kessler di Trento, in partnership con l’azienda italiana Expert System, l’eCrime Research Group dell’Università di Trento, il centro di ricerca francese INRIA, e la startup tedesca NeuroNation.

Grazie anche al sostegno dei Dipartimenti della Salute e Solidarietà Sociale e della Conoscenza della Provincia autonoma di Trento, il Trentino diventerà un living lab dove il cyber bullismo sarà analizzato non solo sul Web, ma anche attraverso un’indagine campionaria rivolta agli studenti e con interviste a esperti del mondo dell’istruzione e della sanità.

Inoltre, gli studenti e gli insegnanti di alcune classi pilota delle scuole medie e superiori parteciperanno a laboratori didattico-esplorativi per sensibilizzare al tema e testare gli strumenti tecnologici realizzati.

I partner del CRREP coinvolti e il loro ruolo

  • EIT Digital: la Action Line sul Digital Wellbeing di EIT Digital fa leva sulle tecnologie digitali per aiutare le persone a rimanere in buona salute (prevenzione e individuazione precoce) o a far fronte ad una condizione cronica già esistente. Vengono presi in considerazione sia il benessere fisico che quello mentale. Le soluzioni realizzate puntano a rendere i consumatori ben informati riguardo al proprio benessere e capaci di usare gli strumenti digitali per monitorare e migliorare la loro qualità di vita e ridurre la spesa sanitaria.
  • Il leader dell’attività, FBK, metterà a punto il servizio di web crawling, svilupperà l’assistente virtuale e sperimenterà la tecnologia con un approccio “living lab”
  • Expert System è il business champion e svilupperà le strategie di marketing e di business, lavorando assieme a NeuroNation
  • Inria e FBK, assieme a Expert System, perfezioneranno le tecnologie esistenti per il monitoraggio dei social media e l’analisi semantica delle conversazioni
  • L’Università di Trento coordinerà un sondaggio per valutare le questioni tecniche, legali, sociali e organizzative associate al cyber bullismo

Per approfondire sulla tematica:

 

libro vita da hacker