Gli esperti di sicurezza informatica affermano che gli attacchi dronejacking (attacchi malware contro i droni) possono essere una minaccia pericolosa in un prossimo futuro.
I droni si diffondono sempre di più. Quello che era cominciato come un giocattolo per bambini e un passatempo lievemente costoso per appassionati ha letteralmente preso il volo, ci si passi la battuta. I droni stanno diventando uno strumento di lavoro importante per corrieri, forze dell’ordine, fotografi, agricoltori, giornalisti e altre categorie.
Non si può negare che i droni siano diventati molto preziosi per molti tipi di imprese ed enti pubblici. Di recente abbiamo visto un esempio di drone provvisto di una suite completa di hacking che potrebbe atterrare sul terreno di un’abitazione, impresa o infrastruttura essenziale per tentare di infiltrarsi nella rete wireless locale.
Nel 2015 durante DefCon il “proof of concept” di un hack dimostrò quanto è facile prendere il controllo di un drone giocattolo. Anche se l’assumere il controllo del drone di un ragazzino possa sembrare divertente e non un grosso problema, se guardiamo all’aumento nell’uso dei droni possiamo scorgere i potenziali problemi.
Svariati ricercatori hanno riscontrato molti droni consumer per le consegne con porte aperte e metodi di autenticazione deboli, che consentirebbero a una persona con la giusta apparecchiatura di inviare dei comandi al drone della vittima. Finora si è trattato di un processo abbastanza manuale ma, come abbiamo visto in passato, presto o tardi compariranno dei nuovi exploit in un formato facilmente riproducibile. La maggioranza delle vulnerabilità scoperte nei droni commerciali può essere facilmente corretta con un aggiornamento del software. Ovviamente occorre che il fabbricante rilasci una patch. Mentre è probabile che i droni di alto livello vengano corretti rapidamente, quelli economici voleranno forse a lungo prima che sia disponibile una patch. Come abbiamo visto con altre tecnologie IoT, quando un dispositivo si connette a una rete, qualcuno inizia subito a cercare dei modi per assumerne il controllo.
Questo sforzo è facilitato dalla generale corsa alla commercializzazione di dispositivi IoT, compresi i droni, che sono protetti poco o niente. Ciò che rende i droni potenzialmente facili da piratare è che sono progettati per una configurazione rapida e semplice, spesso tramite una comunicazione non cifrata e molte porte aperte. Nel 2017 prevediamo che i toolkit di exploit dei droni si faranno strada negli angoli più oscuri di Internet.
Con la diffusione di tali toolkit sarà solo una questione di tempo prima che i droni piratati facciano notizia. Anche senza un toolkit di dronejacking a portata di mano, cominceremo a vedere un aumento negli incidenti correlati ai droni.
Nel 2017 leggeremo la notizia relativa a qualcuno che si sarà stufato del drone fatto volare sopra il giardino dai ragazzi dei vicini. Ma invece di usare un fucile a pallini, per abbattere il drone si sarà servito di un software su un computer portatile dotato di antenna direzionale. Data la natura virale di Internet, quest’azione comparirà presto sulle bacheche di Facebook in tutto il mondo con argomentazioni pro e contro, causando dibattiti accesi e imitazioni satiriche.
Durante il 2017 vedremo anche più droni usati dalle forze dell’ordine per monitorare le folle. Inizialmente i manifestanti reagiranno ai droni della polizia lanciandovi contro degli oggetti, ma in seguito abbatteranno rapidamente i droni di sorveglianza con l’hacking.
L’Ente Federale Statunitense per l’Aviazione (FAA) sta già tentando di applicare delle regole che governino dove e quando possano volare i droni commerciali, tuttavia ci sono ancora molti usi che devono essere affrontati e di sicuro altri a cui non abbiamo neanche pensato. Anche se l’aviazione commerciale è cresciuta lentamente nel corso del tempo, l’uso dei droni commerciali è sulla rampa di lancio e lascerà a terra i regolamenti.