Mostra tutti

Monete virtuali: altro che Bitcoin, la nuova star si chiama Monero

Addio Bitcoin, la nuova star delle monete virtuali o cryptovalute si chiama Monero.

Usata principalmente nel mercato nero dello spaccio di droghe online, la valuta, in circolazione già da due anni, e ha più che quadruplicato il proprio valore nell’ultimo mese, dopo che alcuni siti che permettono lo spaccio di sostanze stupefacenti in forma anonima hanno iniziato ad accettarla come moneta virtuale.

Cosa è una cryptovaluta

Una criptovaluta (o crittovaluta o criptomoneta) di cui Monero fa parte è una valuta paritaria, decentralizzata digitale la cui implementazione si basa sui principi della crittografia per convalidare le transazioni e la generazione di moneta in sé. Come ogni valuta digitale, consente di effettuare pagamenti online in maniera sicura.

Le implementazioni di criptovalute spesso usano uno schema proof-of-work come salvaguardia alla contraffazione digitale. Esse utilizzano tecnologie di tipo peer-to-peer (p2p) su reti i cui nodi sono computer di utenti disseminati in tutto il globo. Su questi computer vengono eseguiti appositi programmi che svolgono funzioni di portamonete. Non c’è attualmente alcuna autorità centrale che le controlla. Le transazioni e il rilascio delle criptomonete avvengono collettivamente in rete, pertanto non c’è una gestione di tipo “centralizzato”. Queste proprietà uniche nel suo genere, non possono essere esplicate dai sistemi di pagamento tradizionale.

Sono state definite oltre 30 diverse specifiche e protocolli di criptovalute per lo più simili o derivate dalla prima criptovaluta mai implementata, il Bitcoin. Ad oggi, tutte le criptovalute sono tutte valute alternative rispetto alle valute con valore legale.

La maggior parte delle criptovalute sono progettate per introdurre gradualmente nuove unità di valuta, ponendo un tetto massimo alla quantità di moneta che è in circolazione. Ciò viene fatto sia per imitare la scarsità (e il valore) dei metalli preziosi, sia per evitare l’iperinflazione. Comparata con le valute ordinarie gestite dagli istituti finanziari o tenute come contante, le criptovalute sono meno suscettibili a confische da parte delle forze dell’ordine. Le criptovalute esistenti sono tutte pseudonimi che consentirebbero l’anonimato.

Monete virtuali: Monero

La nuova alternativa ai Bitcoin si chiama Monero

Monero (XMR) Il successo si deve soprattutto a AlphaBay, uno dei siti più popolari dove acquistare Lsd liquido o cannabis ibrida, che ha da poco aperto da poco Monero, il cui circolante è immediatamente salito da 25 a 100 milioni di dollari.

A seguito delle domande della community, e considerando le caratteristiche di sicurezza di Monero, abbiamo deciso di aggiungerlo al nostro paniere”, ha annunciato AlphaBay, sottolineando di attendersi “un balzo nel prezzo, quindi se siete investitori – invita il sito – è il momento giusto per acquistare Monero.

Al momento Monero è solo in quinta posizione in termini di capitalizzazione di mercato fra le monete virtuali, ma, la sfida al leader del mercato è già lanciata.

Soprattutto perché il Bitcoin, la moneta digitale più usata al mondo con un circolante di 9,1 miliardi di dollari, ha visto diminuire la sua privacy e la sua sicurezza da Governi e investigatori privati, che hanno aumentato l’abilità nel tracciare i movimenti sul network.

Le premesse sono le stesse di Bitcoin, ma l’implementazione di Monero è diversa perché si basa sull’algoritmo CryptoNote, il che rende Monero sostanzialmente diversa da Bitcoin.

Entrambe le criptovalute hanno un registro pubblico delle transazioni (Blockchain), la differenza sostanziale è che in Monero non è possibile risalire né al mittente / destinatario effettivo e né all’importo, così come avviene col passaggio di denaro contante.

  • Payment ID. È un parametro opzionale che si può specificare nella transazione, affinché il destinatario e il mittente possono provare che la transazione sia avvenuta o meno nella blockchain
  • ViewKey. È la chiave privata che permette di vedere le transazioni in sola lettura del proprio conto (Wallet)
  • PrivateKey. È la chiave privata che permette di effettuare operazioni e vedere le transazioni del proprio conto (Wallet)

Wallet Monero

Così come per i Bitcoin, sono disponibili diversi tipi di wallet Monero, che sono i “conti correnti” che ci permettono di inviare o ricevere pagamenti in Monero.

  • MyMonero Web Wallet. Si crea e si usa direttamente dal browser e non bisogna installare nulla. Basta ricordarsi la passphrase. https://mymonero.com
  • Light wallet e Wallet. Sono le versioni più sicure, si installano nel proprio computer e la differenza principale è che il wallet effettivo ha una copia della blockchain sul proprio computer, invece il light wallet ci accede da un server su internet. Dal sito ufficiale https://getmonero.org/downloads/

Come comprare Monero?

Anche qui il discorso è simile.

  • Tramite Bitcoin o altre cryptovalute. ShapeShift è un servizio che va la conversione senza registrazione, altrimenti ci sono gli exchange, Poloniex ed altri già supportano Monero.
  • Tramite contanti, ricariche PostePay,... Un sito che raccoglie gli annunci è MoneroClub.

Farà prima il Bitcoin ad evolversi o Monero a difforndersi? Chi vivrà vedrà, alcune carte di credito ricaricabili che supportano Bitcoin (Bitwala) hanno già annunciato che supporteranno fondi anche provenienti da Monero per poter essere spesi nel mondo reale.

Le cryptovalute

  • Bitcoin (BTC), nata a gennaio 2009, basata sul protocollo proof-of-work, è la prima criptovaluta per valore, la prima ad essere conosciuta in massa, e ad essere riconosciuta come forma di pagamento da diversi siti Internet, tra cui quelli del deep web.
  • Litecoin (Ł), a dicembre 2013 con un valore di 41 milioni di dollari, è la seconda criptovaluta, usa scrypt come sistema proof of work ed elabora blocchi ogni 2,5 minuti anziché ogni 10 come Bitcoin.
  • Peercoin (PPC), nata ad agosto 2012, prima criptovaluta basata sulla combinazione dei protocolli proof-of-stake (PoS) e proof-of-work (PoW). Al 30 novembre 2013 è la terza criptovaluta, con un valore di 8,2 milioni di dollari.
  • Quark (QRK), nata nel luglio 2013.
  • Namecoin (NMC), nata nell’aprile 2011, agisce come un DNS decentralizzato che eviterebbe la censura dei nomi di dominio creando un nuovo livello di dominio al di fuori del controllo dell’ICANN.
  • Feathercoin (FTC), nata come clone di Litecoin ad aprile 2013, con licenza MIT/X11 . Usa scrypt come sistema proof-of-work. A dicembre 2013 ha un valore di 1,03 milione di dollari.
  • Primecoin (PPC), nata ad agosto 2012, usa un sistema misto di proof-of-work e proof-of stake.
  • Dogecoin, (DOGE) basato su scrypt.
  • Coinye, basato su scrypt.
  • Titcoin, basato su scrypt.
  • Primecoin (XPM o Ψ), basato sulla Catena di Cunningham.
  • Datacoin (DTC), basato sulla Catena di Cunningham.
  • GlobalBoost-Y (BSTY), basato su yescrypt.
  • Ethereum (Ξ), il cui rilascio è atteso nella prima metà del 2015 e il cui concetto è quello di dare la possibilità di eseguire piccoli programmi (decentralised applications o smart contracts) sulla blockchain.

Credits – Sitografia:Wallstreetitalia – Wikipedia

libro vita da hacker