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I 10 prodotti Apple di cui non hai mai sentito parlare

Dalla linea di abbigliamento alla console per videogiochi fino alle cuffiette d’oro, da Cupertino sono uscite cose che neanche immagini

C’è stato un tempo in cui Apple realizzò una propria linea di abbigliamento, una console per videogiochi e una macchina fotografica compatta. Prima dell’esplosione dei profitti con iPod, iPhone e iPad, l’azienda di Steve Jobs osava lanciare sul mercato prodotti innovativi che potevano funzionare o meno. Così sono nati Newton, l’assistente digitale che aprì di fatto la strada ai dispositivi mobile che abbiamo oggi nelle nostre tasche, oppure il MacWrite, un programma di videoscrittura molto simile a Word ma pensato per il primo Macintosh del 1984; un software rivoluzionario per l’epoca se si pensa che la maggior parte dei computer lavoravano ancora in ambiente Dos e senza desktop a icone. Come ha riportato il sito statunitense Techcrunch, ecco i 10 prodotti Apple che (forse) non hai mai sentito nominare.

Cassette per l’Apple II. Prima dei floppy disk c’erano le cassette e gli sviluppatori dei videogiocatori potevano sbizzarrirsi con titoli come Star Wars, Pinball, Brick out e così via.

La stampante Apple. Tra gli anni settanta e ottanta, Cupertino lanciò sul mercato diversi modelli, da quella ad aghi, la Scribe, a quella termica, la Silentype, fino alla LaserWriter. L’ultima stampante risale al 1985, utilizzava già la tecnologia laser – considerata ancora oggi la tecnica più efficace – ma costava 7mila dollari (più o meno 15mila dollari di adesso).

L’Apple Collection. L’esperimento di lanciare una linea d’abbigliamento non fu estemporaneo ma un vero e proprio tentativo di accedere al mercato della moda. Rispetto allo stile minimalista di Jobs – che però non era più in azienda in questo periodo – a farla da padrone erano i colori sgargianti e lo stile degli anni ’80. Ma si rivelò un vero e proprio flop.

Lo scanner. Sulla falsariga delle stampanti, trent’anni fa le compagnie preferivano produrre in casa i propri accessori periferici: dopo il primo Apple Scanner che aveva una risoluzione da 300 dpi, nel 1991 uscì l’OneScanner che non ebbe molto successo.

Il lettore cd. Quando impazziva il Walkman della Sony negli anni novanta, anche Cupertino provò a buttarsi nel mercato con il PowerCD realizzato dalla Phillips ma con il logo della Mela. In realtà non era pensato per essere portatile ma se si connetteva al Mac poteva essere usato anche come lettore esterno di cd-rom.

La compatta. Prima dell’iPhone, l’azienda di Tim Cook entrò nel mercato della fotografia con una delle prime compatte digitali: la QuickTake Camera. Realizzata dalla Kodak e dalla Fujifilm, la macchina fotografica aveva una risoluzione di 3 megapixel con una card Flash da 1 Mb.

L’Apple Pippin. Un mese fa con il lancio della nuova Apple Tv si parlò dello sbarco di Cupertino nel mondo delle console per videogiochi. In realtà già vent’anni fa, in collaborazione con la giapponese Bandai, la Mela lanciò una piattaforma multimediale per i videogiochi. Il flop fu clamoroso e il dispositivo vendette a malapena 40mila pezzi.

Flower Power iMac. Prima di introdurre le colorazioni, una versione dello storico iMac fu a fiori e in stile anni ’60. Non ebbe molto successo.

iPod HiFi. Il primo tentativo di creare un altoparlante per l’iPod. In realtà non ebbe successo un po’ per il prezzo (349 dollari) e un po’ per le dimensioni troppo grandi del dispositivo.

Le cuffiette d’oro. Due anni fa, per raccogliere fondi da destinare a Red, l’associazione di Bono, il frontman degli U2, Apple realizzò un paio di cuffiette d’oro a 18 carati. Vennero vendute ad un’asta di beneficenza per 461mila dollari.

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